27 luglio 2009

2029 : Lievito-Cetriolo

Riceviamo dal futuro e pubblichiamo volentieri un servizio dal nostro inviato nel tempo, per capire come sarà la salita che verrà...

Il circus della salita torna sulle alpi per un appuntamento ormai classico, la famosa corsa Lievito-Cetriolo che come sempre si dimostra appassionante ed avvincente per il numeroso pubblico accorso all'evento.
In verità quest'anno, nel ventennale del risorto campionato italiano salita, la gara è stata caratterizzata da un alta dose di sperimentazione, facendo un pò da banco di collaudo per quella che sarà la salita di un futuro ormai dietro l'angolo.
Tante le novità proposte dal comitato organizzatore, tutte improntate alla salvaguardia ambientale, tanto da far si che l'edizione di quest'anno può ben fregiarsi del titolo di prima corsa ad emissioni zero.
Andiamo con ordine, anche se è difficile enumerare tutti gli accorgimenti sperimentati per la gara, dopo mesi di attenti e puntigliosi studi del consumo energetico ed inquinamento ambientale causati dalle nostre amate corse.
In primis si è adottata la strategia delle balle di paglia a chilometri zero; non più trasporti lunghi ed inquinanti di protezioni naturali, ora il numero di balle è dettato unicamente dalla capacità di produzione dei prati circostanti e dalla capacità di smaltimento delle stesse da parte dei bovini dei comuni interessati dalla corsa. Chiaramente bandito il confezionamento delle stesse nel cellofan, che oltre ad essere un derivato del petrolio non biodegradabile, deturpa anche i paesaggi alpestri punteggiandoli di antiestetiche sequenze bianco-rosse. Un opportuno dosaggio delle balle faceva sì che la corsa ne disponesse inizialmente di circa 400 a chilometro, un bel progresso rispetto ai tempi andati, quando se ne impiegavano anche 1000.
In un contesto di naturale bellezza montana come quello del monte di Lievito, era altresì impensabile preparare protezioni semi-permanenti per l'ultimo tratto del percorso; qui è entrata in gioco la secolare esperienza dei nostri bis-nonni, che correvano in moto a filo dei dirupi senza disporre di diavolerie come reti metalliche e simili; oltretutto, nelle intenzioni degli organizzatori, i piloti più lenti avrebbero potuto fruire di un eccezionale colpo d'occhio panoramico sulla valle sottostante.
La confederazione della salita, colpita da tanto ingegno naturalistico, non si sottraeva al proprio dovere di salvaguardia dell'ambiente, decidendo di accorciare il tracciato originale per compensare le accresciute emissioni causate dal paddock distante un chilometro dalla partenza. Decisione saggia e tecnicamente ineccepibile; ridotte al minimo anche le emissioni per preparare il percorso : sabato pomeriggio c'erano pochissimi addetti ed erano in pratica i commissari di gara a posizionare le balle, con l'ausilio di un solo furgone.
Anche il paddock è stato oggetto di studio e diverse risultavano le novità introdotte.
Impensabile turbare il riposo degli scoiattoli con inopportuni altoparlanti che aggiornassero pubblico e piloti sulla corsa, si è visto così il simpatico gioco del toto-partenza, con i piloti più fortunati premiati con l'ammissione alla prova. Banditi anche i puzzolenti, antiestetici bagni chimici, si sono incoraggiati gli occupanti del paddock a concimare naturalmente i boschi circostanti il piazzale; inutile dire che gli appassionati di funghi attendono con ansia i risultati di questo trattamento. In chiave ecologica anche il bar mobile, che utilizzava olio riciclato dal 1998, abbattendo le emissioni necessarie allo smaltimento dello stesso.
Nel contesto generale di tutela naturalistica rientravano anche gli eroici ed allenatissimi addetti al cronometraggio, che approfittavano della gara di Lievito per collaudare sul campo il sistema rilevamento tempi ad alimentazione ibrida solare-cinetica; durante la gara un pannello fotovoltaico assicurava l'energia necessaria, ma arrivati al momento di stilare le classifiche, col sole ormai tramontato dietro il colle, i cronometristi si mettevano a pedalare vigorosamente per far funzionare computer e stampante, stabilendo il nuovo record di 1 ora e 45' per l'ascesa all'ertissimo Col du Classement, Gran Premio della Montagna di Prima Categoria. Altra simpatica novità l'introduzione nelle classifiche di un certo numero di Jolly di segno opposto, per tenere viva l'attenzione e la tensione di un campionato veramente entusiasmante.
La premiazione concludeva degnamente la manifestazione, tagliando ulteriormente gli sprechi e prevedendo le coppe solo ai primi tre, con coppa singola per gli equipaggi dei sidecar.
Possiamo tranquillamente affermare che il successo di questa gara, oltre a premiare il comitato con un gran numero di biglietti staccati, ha saputo indicare chiaramente in quale direzione deve muoversi la salita per rinnovare anche negli anni a venire il successo incontrato finora, muovendosi agilmente in un ottica di rispetto dell'ambiente e contenimento delle emissioni; lezione da imparare quindi per gli altri comitati organizzatori sulla scia di quanto si è visto questo fine settimana sulla strada per Cetriolo.

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