Seguendo le orme dell'ormai mitico pluricampione Stefano Bonetti, quest'anno un altro pilota montanaro dal curriculum meno blasonato si è voluto misurare con l'Isola di Man. Ecco la storia di Roberto, uno di noi...
Il Manx GP è una gara che si svolge ad Agosto sullo stesso terrificante tracciato del Tourist Trophy; la partecipazione avviene però con classi differenti da quest’ultimo, e i concorrenti sono considerati “amateurs”, laddove al TT accedono solo professionisti con curriculum di tutto rispetto. Questo non vuol dire che sia una scampagnata, visto che con le 600 i primi girano tranquillamente sui 19 minuti al giro; più semplicemente, per molti piloti privati anglosassoni, vale molto più giocarsi un podio al Manx che non un posto nei primi 20 della corsa più blasonata.
Ecco la pattuglia azzurra con le moto impiegate nel Manx : da sinistra Simona, Danny e Roberto
Quest’anno al Manx c’erano anche tre italiani; uno, Roberto Airoldi da Galliate (il paese di Achille Varzi) è un pilota della salita, visto che ha calcato le scene montane con continuità dal 1998 al 2004 nelle classi 125, 600 e Open con il suo fido supermono che ora adopera nell’italiano ed europeo di categoria. Tutto questo nonostante una gravissima menomazione fisica, di quelle che costringerebbero la maggior parte di noi confinati in casa o poco più. Nelle ultime due stagioni ha fatto poche gare in salita perché, come dice lui, “nonostante non abbia tempo non riesco a non rivedere il branco selvaggio della salita”.
Felicità dopo il primo giro…
A Gennaio Roberto si è superato, cedendo una volta per tutte al fascino magnetico ed insuperabile del Mountain Course; ha acquistato usato un Kawasaki ZXR400 e si è iscritto alla gara Newcomers 2 (debuttanti fino a 400cc) del Manx. Con lui altri due italiani : Simona Zaccardi da Roma nella Newcomers 1 (600cc) con la fida Honda CBR600, iscritta anche al Senior (la gara principale) con la sua Ducati 999; Danny Garbin da Bolzano iscritto nella sola Newcomers 1 con una Yamaha R6.
Roberto grintosissimo a Kirk Michael
Per rinsaldare i legami con le corse stradali di casa nostra, tutti e tre hanno partecipato alla Rocco Cocconato 2007, dove Roberto ha mostrato una volta di più la propria classe cogliendo un 7° posto nella 125 con la vecchia Cagiva Mito dei suoi esordi agonistici; Danny e Simona sono incappati in qualche disavventura e hanno pagato il dazio del debutto nelle corse stradali; entrambi provengono dalla pista, dove Danny è stato miglior esordiente nella Ducati Cup 2005; Simona, che a 33 anni investe nelle corse tutto quello che guadagna nel suo lavoro in un grande albergo della capitale, è stata campionessa italiana nel 2004 ed ha finito sul podio finale il campionato europeo femminile l’anno seguente. Ho avuto modo di conoscerla durante il TT di quest’anno, e vi assicuro che è un personaggio eccezionale, anche senza considerare il percorso del Mountain che porta tatuato sull’addome…
Per tutti e tre, al paddock un consulente d’eccezione : il mitico Stefano Bonetti, che non riesce a stare lontano più di 3 mesi di fila dall’isola, presente nonostante fosse convalescente da un incidente occorsogli sulle strade a 2 km da casa sua, dopo aver girato in 18.45 al TT di quest’anno…
Roberto vola a Ballaugh bridge…
Tornando al nostro Roberto, già dalla prima sessione di prova, quella svolta ad andatura teoricamente turistica seguendo i mitici travelling marshals (ma che in realtà si rivela essere un giro sul filo dei 26 minuti…), emergono le peculiarità di questo tracciato; nonostante anni di visioni di video e di studi a tavolino, l’Olimpo del motociclismo sportivo ti presenta una faccia molto diversa da quella che ti puoi aspettare. Il dato più impressionante, a detta sua, è dato non solo dalle velocità costantemente iperboliche ma soprattutto dalle sollecitazioni incredibili cui è sottoposta il mezzo. “Non ho mai maltrattato così una moto” mi scrive Roby in quei giorni; Danny Garbin, che corre senza ammortizzatore di sterzo, arriverà a rompere uno dei fine corsa della sua R6!
Nel paddock, Danny ripassa le traiettorie…
Mi chiedo come riesca Simona con la forza dei suoi 40 chili a dominare, in questo inferno di avvallamenti, gobbe e trampolini naturali, la poderosa Ducati 999 … Dopo il primo turno di prove la gioia nel paddock è palpabile e toccante; oltre alla felicità incontenibile di aver corso dentro la storia del motociclismo, emerge la consapevolezza che questo percorso ti porta ad essere un tutt’uno con la moto, come mai era accaduto prima; fusione di mezzo e pilota che non può essere raggiunta in nessuna pista.
Come fa Simona con i suoi 40 chili di peso a domare il Ducatone sui dossi del Mountain??
Capito???
Alla fine il più veloce sarà Danny, che già in prova ha girato a più di 100 miglia orarie di media, mentre il meteo piovoso toglierà a Simona la soddisfazione della seconda corsa, dove avrebbe voluto guidare la fida Ducati. In gara 17mo e 18mo posto nelle 600 per Danny e Simona, 4 posto nelle 400 per Roberto, che gira in 24 e mezzo. Va detto che i tempi in gara sono stati influenzati da un meteo capriccioso ed imprevedibile, che ha reso umido a tratti il percorso; su un tracciato di 60 km, vuol dire che ad ogni giro la sezione che si era trovata asciutta improvvisamente è diventata umida e viceversa…
Un giro = 60 km; una gara = 4 giri… Roberto si riposa in vista del Manx 2008!!
Per tutti e tre soddisfazione enorme, orgoglio riservato a quei pochi che hanno avuto l’ardire di misurarsi col mito del motociclismo sportivo. A noi la soddisfazione, comunque grande, di avere un altro pezzettino della salita nostrana sulle curve del Mountain Course.
L’appuntamento è per il 2008 : Roberto promette che ce la metterà tutta per tornare al Manx con la verdona, e noi non vediamo l’ora di poter raccontare ancora le gesta di uno di noi sul tracciato più bello del mondo…
Grande Roberto!!
26 novembre 2007
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