11 luglio 2007

BARGE MONTEBRACCO : DICO LA MIA

Come già sapete, a Barge non c'ero. Però mi son fatto una idea abbastanza precisa di quanto è successo, grazie a voi che avete scritto e a quelli che ho sentito personalmente. Andiamo con ordine.

1. Protezioni
Mi par di capire che sono state rispettate le prescrizioni degli omologatori.
Il percorso l'ho visto ad Ottobre ed era in effetti complesso come messa in sicurezza (alberi, fosso, strapiombi). Sulla competenza di chi omologa, non mi pronuncio, avendo già pagato dazio in tal senso...

2. Olio e filler
Se un side rompe, non è colpa di nessuno. Se i side d'epoca possono salire senza alcuna protezione alla coppa (pensate alle menate che fanno alle moto), il regolamento tecnico va cambiato. Se un side che rompe sale per più di un chilometro senza che nessuno faccia nulla, allora c'è anche un problema a livello di commissari di percorso.
Capisco che la strada è stretta e un side fermo vuol dire bandiera rossa, ma sono anche convinto che 3 su volte su 5 che vediamo sbandierare il giallo, ci vorrebbe in realtà il rosso. Alla fine ci guadagnerebbero tutti.
Troppe volte purtroppo vediamo commissari di buona volontà e spirito di collaborazione mirabile, ma carenti dal punto di vista tecnico. Dal mio punto di vista, bisognerebbe avere dei commissari responsabili di settore (uno ogni 400m di percorso), formati direttamente dalla FMI e da questa pagati.
Dieci persone, competenti, sempre quelle, che coordinano il lavoro dei commissari locali, con procedure standard.
Non mi sembra la luna.
Sul filler, si è detto molto; il filler non è una polvere magica con nome depositato, ma un termine generico che indica, sostanzialmente, polvere di gesso; la scagliola citata nei vostri commenti altro non è che un intonaco di gesso, quindi il materiale utilizzato era conforme in composizione a quanto richiesto dal caso. Magari non ce n'era abbastanza, ma come prevedere un tale disastro?
Come prevenirlo, l'ho detto : commissari competenti, pronti e coordinati, e bandiere rosse quando servono. Se avessimo avuto due chiazze di filler da duecento metri l'una, scommetto che nessuno si sarebbe lamentato.

3. Parto o non parto??

Facendo una considerazione statistica si vede come il grosso delle defezioni si sia avuto per le grosse cilindrate, che alla fine erano le più penalizzate dalle condizioni di aderenza.
Fa eccezione la 125, ma c'è da capirli, visto che i piloti erano reduci dall'incubo di Isola del Liri; e qui ci si riallaccia al discorso commissari.
Normale in quest'ottica che i motard e le moto d'epoca siano saliti in massa e a manetta.
Favorevoli o contrari che siate, non si può tacere il fatto che, per una volta, il gruppo ha mostrato una certa compattezza, compresi tanti che avevano tutto da perdere a non salire. Che avessero torto o ragione, è irrilevante.

Questo in sintesi il mio pensiero "tecnico". Veniamo all'aspetto umano, che è quello che mi interessa di più.
Quello che mi sembra sia mancato, da parte un pò di tutti, è stata la SERENITA'. In fondo siam qui per divertirci e svagarci un pò. Chi non se la sente, non sale. Chi ha un pò più di pelo, va su. Punto e amici come prima; capisco che qualcuno che ha faticato tanto per fare la gara sia deluso ed anche irato se il grosso dei concorrenti non sale.
Forse era possibile trovare un accordo per fare della gara una parata e salvare la giornata, ma questo andava fatto serenamente, senza scenate da una parte e dall'altra.
Capisco meno come possa dar fastidio ai compagni di Motoclub la defezione di Alberto; non siamo mica nell' Esercito, lo dice uno che ha ancora il grado di Maggiore dei Ruoli Normali. E che stima Ivano e Alberto (ma anche i 2 Ezii, Enrico, Osvaldo e Mauro, Diego e Fabio, Ivo e Cristina) in misura uguale, a prescindere da chi sia salito e chi no.
Dispiace sentire certi discorsi, ma sono fiducioso del fatto che tra qualche tempo, passata l'agitazione del momento, si possa tornare ai livelli usuali di amicizia e rispetto che vigono tra noi.
Sarebbe tristissimo, e grave, il contrario; ricordate sempre una cosa : le gare vanno e vengono, si fanno o non si fanno, belle o brutte che siano.
La salita non è fatta dalle gare, dai percorsi, dalle moto.
La salita siamo noi: la Gente della Salita.
Ci si vede a Vellano...

1 commento:

JamesCN ha detto...

Ciao Mauri
come vedi, ho invitato anch'io i ragazzi a "fare i bravi" e chiuderla lì.
la tua analisi, lo sapevo anche prima di leggerla, è, come di consueto, secca, precisa, corretta.
motivi che ti confermano la mia stima, come sai; motivi, probabilmente, che ti rendono talora inviso a taluni...
chettedevodì... sfondi una porta aperta. anzi: una serie.
ne abbiamo già parlato altre volte, ne parleremo ancora.
il campionato, in quanto tale, sarebbe vivo, vivace, fors'anche vitale ma, per una serie di motivi, langue, si rialza per poi subito cadere, non decolla, tribola e si fa criticare.
penso che sarebbe il caso di chiedere opportune modifiche regolamentari, ed un po' meno improvvisazione.
il problema enorme dell'organizzazione di ste corse è dato dal reperimento delle cosiddette "risorse umane", termine orribile x definire tutti noi che, in un modo o nell'altro, ci lavoriamo.
come ben sai, la gente è propensa a voler figurare senza far nulla, a dire di sì perchè non mi oso e poi squagliarsi e compagnia cantante.
al corso di formazione U.P., tenuto con professionalità e dedizione a Barge 3 mesi or sono, c'erano ben 49 persone - dico quarantanove!!!
dov'erano domenica? per non parlare di sabato...
gli "storici" sono venuti quasi tutti, chi non c'era diciamo che era giustificato, ma dei nuovi in tanti sono mancati.
e che relmente erano idonei, che avevano capito di che si parlava e come dovessero comportarsi.... insomma...
con le radio è stato il delirio.
ne abbiamo comprate 18, spiegato come usarle, ed in che fragente, poi tramite il radioamatore in DdG sentivi "cos'hai nel panino, te?" oppure "Bestia, qui ce n'è una con due bocce..."
eccecredo... volevo vedere ne avesse avute tre...
il problema non sta nelle persone che hanno tenuto i corsi, tutt'altro, sta nelle persone che hanno partecipato, che hanno dato la disponibilità e poi son venuti meno alla parola data.
nella superficialità con cui si sono accinti a svolgere un compito che è serissimo.
manca professionalità, e quella non la puoi comprare.
la tua idea è ottima, perfetta ma, temo, di difficile realizzazione perchè... perchè sono da trovare quei 10, 12 da formare adeguatamente e che svolgano il loro compito sempre - non solo quando gli aggrada per posizione o clima - e bene, coscientemente.
a me, personalmente, piacerebbe molto fare una cosa del genere, anche se, in realtà, non penso potrei farla x... altri impegni.
con quella struttura otterresti di avere un controllo come si deve, sempre lo stesso, corretto ed efficace e solleveresti gli organizzatori da una enorme incombenza, in quanto dovrebbero preoccuparsi di trovare e formare solo più "personale di supporto", ed è tutto un altro paio di maniche.
hai idea di cosa ci è costato mandare al corso tutte quelle persone, per ottenere un risultato del genere?
ma faccio prima a spararmi nelle balle, e mi faccio meno male!
parto o non parto, come t'ho detto, x me è questione personale in cui non entro.
mi fa piacere che ci sia stata compattezza, che spero di trovare in futuro quando si tratterà di delegare un pilota in commissione piloti ed accettarne le decisioni, molto, moltissimo meno la compattezza con cui chi non partiva ha insultato e sbeffeggiato chi aveva deciso - a ragione o torto - di salire.
Musso non piangeva perchè il papà l'ha obbligato, ha scelto lui di salire, ne più ne meno di suo fratello.
se poi l'ha fatto per non essere da meno di qualcuno o non "deludere", è questione che riguarda lui e lui soltanto.
gli insulti ed il resto, diego me li ha riportati ben prima di partire, e glieli ho letti in faccia che non aveva ancora su le termocoperte.
suo fratello è altra tempra, ha deciso e li ha mandati a cagare.
punto
sono diversi, ed uno ha reagito in modo diverso dall'altro.
ma musso non c'entra.
avrei preferito si fosse rispettata la fragilità di una persona sensibile di fronte ad una scelta che a taluni sarà anche sembrata sbagliata, che di certo per lui è stata difficile.
lui le palle le ha avute. è partito a prescindere e contro tutti.
chi si è preso la briga di dargli ben contro no, affatto.
la serenità, carissimo maurizio, è mancata, è vero, ma nel delirio devo dire che non si è trasceso, tranne che in sparuti casi uno dei quali, purtroppo, ha avuto per protagonista il nostro giovane musso.
in quelle ore concitate, quando mi spostavo per portare materiale, parlavo con i piloti o mentre si decideva con DdG e Commissari il da farsi non ho sentito un commento "cattivo".
ho sentito pareri di tutte le razze, dai più concreti e percorribili (secondo me, gli stessi che hai citato tu ma che, a norma, non sono stati praticabili, purtroppo...) ai più fantasiosi ma, pur nella concitazione, con la frustrazione del momento addosso, rispettosi dell'altro.
e la cosa mi ha molto fatto piacere
certo, sarei stato molto più sereno se non fosse capitato niente, ma tant'è...
al MC la defezione di barale non ha dato fastidio.
magari l'ha dato a qualche socio, ma non al sodalizio in quanto tale.
non siamo nell'esercito, dici bene,non dobbiamo essere per forza "allineati e coperti".
qualcuno la intende in modo più rigido ed altri in modo più giocoso, fine della storia.
lì per lì magari ti incazzi, poi passa e torna tutto come prima.
cerchiamo di non fare i bambini.
la salita non ne ha bisogno.
e la salita, per fortuna o purtroppo, siamo noi.
massa eterogenea di personaggi diversi che a diverso titolo si agitano, brancicano, strillano e strepitano, piangono in silenzio.
odore di olio di ricino, ring-ding-ding e furore di ducati coppie coniche
mani unte su panino al salame
fiasco di chianti e gnocco fritto
cerchiamo di non farci male.
dal mio punto di vista, il livello di amicizia e stima non si è abbassato, anzi: in taluni casi è cresciuto.
prechè quando mi fanno una critica in faccia e la fanno costruttiva lo apprezzo
ed è il motivo per cui vi ho chiesto, al tempo, di venire su a vedere la strada.
certi atteggiamenti rimarranno lì, ci metteranno un po' di più a decantare ma non per questo intendo chiudere le porte a chi è stato corretto, pur nella critica, pur nella diversità di opinione.
ci mancherebbe
siamo quattro gatti, cerchiamo di tirare la carretta assieme e tutti dalla stessa parte. possibilmente.
continuiamo a barcollare ma non molliamo, come con sto blog...
è vero che lo stiamo un po' egemonizzando, ma almeno ha dentro qualcosa...
sentimento, emozioni, caparbietà, vita.
alla faccia di chi vuol uccidere la salita: noi ci siamo, siamo qui e vogliamo restarc.
barcollo ma non mollo. è vero. e spero di trovare qualcuno che mi sorregga quando tenderò a cadere, da sorreggere quando barcollerà lui, per poter fare un bel po' di strada insieme.
in salita, ovviamente.

lampsssssss