Cronaca semiseria del viaggio del centenario
150 Giorni al TTDAY
Riesco finalmente a trovare un passaggio aereo decente. Il mio TT comincerà Domenica 3 Giugno, Mad Sunday, perderò la gara inaugurale (superbike), ma i voli dal Giovedì a Sabato sono pieni.
Partendo alle 13 da Bergamo sarò per l’ora di cena al paddock, dove Stefano e il team mi sopporteranno per una settimana. Pur di esserci, gli ho detto, dormirò sotto il gazebo con le moto. I voli per rientrare sono strapieni, ma ho un posto sul camper di Stefano (2200 Km e 2 traghetti). Alla grande…
A cena annuncio orgorglioso a moglie e figli “la prima settimana di Giugno dovrete fare a meno di me, ho trovato i biglietti e vado al TT”.
Mia moglie ribatte noncurante “si si, vai pure, noi restiamo a casa; ma con che moto corri??”.
Le donne, se non ci fossero, riusciremmo mai ad inventarle??
30 giorni al TTDAY
Enrico, saputo della mia spedizione, d’impulso prenota il mio stesso volo d’andata, trova il ritorno su Pisa (lui è della Garfagnana) e anche una camera a 300 metri dal Grandstand per l’onestissimo prezzo di 27 sterline al dì.
Comincio a sentirmi un po’ stupido.
1 giorno al TTDAY
Partiamo da Santa Margherita, dove vivo, con 2 ore di ritardo causa FS (Enrico mi ha raggiunto in treno). Telefoniamo a Stefano e scopriamo che la gara di oggi, causa pioggia, è rinviata a Lunedì. Evviva!!
Sono così carico che non mi pesano il viaggio nè la deviazione per recuperare il mio furgone con il conseguente scarico di quello che rimane del mio 13mo trasloco, e neppure il freddo cane (ieri qui in collina ha nevicato..).
TTDAY
In aeroporto inizialmente tutto a posto, Enrico è perplesso dal fatto che accompagno il mio panino (salame bergamasco e formaggio Branzi) con un bicchiere di Valcalepio rosso. Non ha mai mangiato sull’isola di Man, io invece so cosa mi aspetta.
Ai controlli di sicurezza comincia il calvario : Enrico, poco avvezzo a viaggiare in aereo, è l’infrazione vivente a tutte le stupide ma inflessibili norme di security emanate negli ultimi sei anni. Fino all’ultimo imbarco sarà un susseguirsi di perquisizioni, abbandono di liquidi, rimbrotti dagli agenti di security e dai poliziotti, disfare la borsa, rifare la borsa, disfare la borsa.
Mentre cerco di non ridere, lui si giustifica con gli addetti dicendo “che ne so io, le borse me le ha preparate mia madre”.
Un grande…
Poi, se Dio vuole, arriviamo sotto una insistente pioggerella a Ronaldsway : dall’aereo non abbiamo potuto vedere nemmeno un miglio del Mountain Course.
Al Grandstand trovo i ragazzi che cenano nel camper, in tutto siamo 7 : Stefano ovviamente, Simona, la sua nuova metà, che correrà qui nel Manx ad Agosto (Dio li fa e poi li accoppia…); l’inseparabile Dani, amico e capo tecnico di Stefano ed anche mio; Christian, che è il cognato del Dani, amico di Stefano da sempre, che quest’anno è in giro con lui da quando son partiti per la Northwest 200, 4 settimane fa; Marco, altro amico d’infanzia, era qui con Stefano anche nel 2005; Carlo, gli fornisce la Honda 600 e la cura gelosamente, sistemato come Enrico nelle vicinanze; dulcis in fundo io, l’unico che non ha un ruolo né la competenza per fare qualcosa.
Una mezz’ora dopo siamo già in un locale trendy sulla promenade a bere qualcosina; potrebbe essere una bettola, ma io mi sento comunque in paradiso.
LUNEDI’ : GARA SUPERBIKE (6 GIRI)
Sono l’unico a svegliarmi presto. Stefano ha deciso di non correre oggi, risparmierà mezzo ed energie per la gara di domani (la Superstock). Parto con Enrico per la montagna; il tempo sembra migliorare ma la montagna è ingolfata di nebbia. Il treno elettrico è già di per sé un’avventura, e giunti al Bungalow ho molti dubbi sul fatto che oggi si correrà. Poi d’improvviso il cielo si apre, e comincia, oggi come cento (cento!!!) anni fa la sarabanda infernale.
Dopo i primi passaggi Enrico è sconvolto, e di qui fino a fine settimana parlerà pochissimo. Io invece mi esalto e sono incontenibile, e di qui fino a fine settimana parlerò anche troppo.
Dopo la superbike torniamo al grandstand arrivando insieme a Stefano che ha fatto un giro di qualifica col 600 : ha abbassato il suo record personale con le piccole e siamo tutti contenti. Incredibile vederlo così tranquillo dopo aver girato a 185 di media, uno spettacolo.
MARTEDI’ : GARA SUPERSTOCK 1000 (4 GIRI)
Sono nervosissimo, oggi è il gran giorno di Stefano, che correndo con un mille di serie punta tutto su questa gara; 8 chilometri a piedi col pazientissimo Enrico non attenuano la mia agitazione : porca miseria, sono molto più tranquillo quando devo correre io!!
Ci posizioniamo su di un tratto velocissimo dopo Union Mills, rettilineo in salita nel bosco dove si tira dalla terza alla sesta, con compressone in quinta piena e susseguente impennata. Qui non sono solo i primi a far paura, tirano tutti come dannati, dal primo all’ultimo.
Al primo passaggio Stefano dopo la compressione solleva la ruota davanti di almeno un metro, sono impietrito e mi perdo la foto del secolo. I tempi non sono male, anzi già al primo giro abbatte il muro dei 19 minuti con un bel 18.55 da fermo; oltre ad essere veloce Stefano è molto regolare, gli altri 3 giri sono tra i 19.00 e i 19.05; non ha potuto tirare quanto voleva a causa del cedimento al primo giro dell’ammortizzatore posteriore, che dopo un anno e mezzo di battaglie si è lasciato andare proprio oggi.
Torniamo al paddock abbronzatissimi, mentre i ragazzi sono un po’ rabbuiati : con questi tempi l’anno scorso si entrava nei primi 12, oggi valgono a Stefano un ottimo 23mo posto.
E’ il classico bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno. Decisamente pieni invece i boccali di birra che ci scoliamo la sera nel solito bar.
MERCOLEDI’ : GARA SUPERSPORT 600 (4 GIRI)
Altra giornata con sole sfolgorante, altra scarpinata ma stavolta breve; purtroppo partiamo tardi e troviamo un posto decente solo a Governors Bridge, il tratto più lento di tutto il Mountain, tornante destro in discesa a 30 all’ora. Non è questo il TT, non almeno quello che intendo io, ma va bene lo stesso. Stefano sembra un po’ scarico dopo la gara di ieri, e il fatto che il CBR fosse ancora coi carter aperti la sera tardi, non aiuta granchè. Comunque va forte lo stesso nonostante limiti evidenti della moto, dalla quale ci aspettava decisamente di più. Finisce 30mo con crono interessanti, ogni uscita riesce a limare i tempi, staccando un onorevole 19.23 nel primo giro.
La sera premiazione a Villa Marina, birra a volontà e quell’atmosfera che c’è solo qui, quando ti trovi al bar a conversare amabilmente con McGuinnes o Anstey. Il team si fa valere, esplodendo in boato da stadio quando viene chiamato sul palco Stefano. Nemmeno i vincitori possono vantare una claque così agguerrita. Poi solite birre e primi progetti per la spedizione 2008.
GIOVEDI’ : RIPOSO (1 GIRO)
Oggi tocca a me : dotato di Runner 180 prestato da Stefano e con Enrico come passegero mi butto sul mountain. Scopriamo tra le altre cose che a Sulby Straight, dove passano a 280 all’ora, l’asfalto è così brutto che il motorino on va dritto a 80 all’ora; ci rendiamo conto del continuo variare delle condizioni di luce e visibilità, delle asperità della strada, e del fatto che in molti punti già ti sembra di essere veloce passando a 120 all’ora. Il mio orgoglio si frantuma nella discesa dal bungalow, quando veniamo superati da un furgoncino locale, ma almeno ho la scusa che la forcella del runner è in condizioni veramente pietose. Come l’ammortizzatore del Suzuki 1000, che ci viene restituito dal tecnico Maxton nel pomeriggio; lo ha revisionato, visto che era pesantemente usurato, al prezzo di niente più le 3 bottiglie di vino che il Dani fatica a fargli accettare. La sera ci diamo dentro più del solito, se è possibile, e i rientri nel camper sono scaglionati tra l’una e le quattro di mattina; come fa Stefano a sopportarci, e soprattutto a pensare di correre alle 10??
VENERDI’ : SENIOR TT (6 GIRI)
Oggi è il gran giorno, la vera gara del TT. I piloti possono scegliere la moto migliore a disposizione, chi può opta per Superbike e gomme slick; Stefano invece non ha problemi di scelta, e si allinea col fido Suzuki. Io ed Enrico siamo 6 chilometri prima del via, a Brandish corner, una curva che fino all’anno scorso si faceva in terza, ma che è stata allargata per problemi di circolazione e che ora si fa di quinta. Lo spettacolo, al solito, è incredibile; Stefano va forte e rimonta parecchi piloti che lo hanno preceduto in partenza, solo al primo giro, stranamente, è un pochino lento (si fa per dire, 19.05), poi martellerà il resto della gara sotto i 18.50, con 18.46 come suo miglior giro mai fatto qui; all’arrivo scopriamo che l’ammortizzatore di sterzo ha deciso di seguire l’esempio del mono, e dopo un anno e mezzo di fatiche è collassato a metà gara. I ragazzi al box sono come sempre perfetti nelle due soste necessarie a finire la gara, ed il 21mo posto finale ripaga appieno sforzi e fatiche; oltretutto Stefano è tra i primissimi tra coloro che hanno corso con moto Stock e le gomme scolpite. Mi sembra anche più contento dei giorni scorsi, quando riceve la terza statuetta su tre gare nientemeno che da John Surtees; il suo compaseano Giacomo Agostini viene accompagnato al camper e si complimenta bevendo un bicchiere con noi, e forse ripensa a tempi migliori, quando era il tricolore a sventolare sul gradino più alto del podio.
SABATO : RIPOSO (0 GIRI)
Oggi giornataccia; in un clima nel paddock di ultimo giorno di scuola, cominciamo a caricare il camper; a causa di problemi logistici ci metteremo tutta la giornata, tra un gavettone e l’ennesimo innominabile panino. Enrico è ripartito la mattina presto, noi la sera facciamo i soliti giri e poi in discoteca. Il Sabato del TT è un po’ come la fioritura in primavera : tutte le belle ragazze locali che son rimaste chiuse in casa durante le due settimane di casino, stasera sono finalmente in giro. Rientro per primo verso le tre, meravigliandomi di come ogni sera sia riuscito a ritrovare la via del paddock nonostante le gambe malferme e la testa decisamente poco lucida.
DOMENICA : PARTENZA (2200 KM + 230)
Alle 10 colazione a Douglas e poi in giro a piedi fino alle 16 : il camper è imbarcato su una nave diversa dal nostro traghetto. Traversata con (si fa per dire) una cena decente e tutti i campioni del TT seduti vicino a noi; ho già il magone… Alle 23 sbarchiamo ad Heisham, alle 5 di Lunedì mattina siamo a Dover; uno guida, uno gli fa compagnia, 4 dormono. Alle otto sbarchiamo a Calais, da qui in poi troveremo solo pioggia e maltempo. Alle 15 mi metto al volante della belva cercando di convincere Stefano a tornare indietro: ho già nostalgia. Finchè è pianura il mezzo non va male ma in salita soffre; alle 19 siamo comunque ad Aosta dopo aver salito il Bianco a 60 all’ora… Alle 22.30 il camperone imbocca la strada di casa mia a Bergamo, rapidissimi saluti (detesto gli addii) ma per me non è finita : salto sul furgone per tornare a S.Margherita (altri 230 km) dove pazienti mi aspettano moglie e figli. Alla una e trenta di Martedì sono a nanna, oggi si lavora…
12 luglio 2007
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2 commenti:
un poeta al seguito di un mito accompagnati dal compagno di viaggio che tutti vorrebbero... avesse un altro!
è davvero un peccato che non ti piacciano i giornalsiti, perchè sei decisamente meglio della maggior parte dei riappresentanti la categoria...
ma chi me lo fa fare di comprare riviste dove il TT c'è se si ammazza qualcuno quando c'è il longa???
aspettiamo il lato goliardico della storia, quello che fa ridere... le vicende di Enrico!!!!
lampssss
ps: tua moglie è una santa...
considerazioni a freddo:
- invidiaaaaaaaaaaaaaa
- birra x gli amici ne hai portata?
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