26 agosto 2009

Un Mercoledì da leoni

Cronaca fantozziana di un normale giorno di sacrificio per poter correre la Domenica (capitano tutte a me...)

Disteso in un fossato, con la fida Suzuki RGV ribaltata sopra di me, mi godo la calura del giorno più torrido dell'estate; in testa una sola domanda : "MA CHE CAVOLO CI FACCIO QUI???". Risposte, fino alla Domenica, non me ne verranno.
La giornata in realtà era cominciata quasi bene, uno di quei rari giorni in cui si verifica il magico e quasi impossibile allineamento astrale per cui si è liberi dal lavoro ed anche da impegni familiari; a me, rimasto a lavorare da solo in azienda, e con la famiglia in montagna, non era parso vero di potermi ritagliare una preziosissima giornata di allenamento, a soli tre giorni dalla corsa di Bazzano.
Pronti via, alle nove meno un quarto sono in autodromo a Castelletto; ho dimenticato però le calze quindi mi tocca filare al centro commerciale di Voghera, sgomitare all'ingresso con una masnada di shoppers compulsivi ferragostani, poi di corsa di nuovo in autodromo.
Riesco a fare i miei 4 turni, girare ad Agosto è uno sballo perchè i piloti veri sono al mare, e io riesco anche a passare per uno forte. Il caldo è opprimente, e volentieri rinuncio agli ultimi 3 minuti dell'ultimo turno; ricarico la moto più che sodisfatto.
Pensando che è solo l'una, e che forse dovrò lavorare Venerdì fino a tardi, elaboro un piano diabolico; da Castelletto andrò a Bazzano, dormirò un paio d'ore all'ombra per ritemprarmi e poi un pò di salite di prova col gammino stradale.
Detto fatto, sono sulla via per Parma. Un'ora più tardi, resto senza gasolio nel mezzo della campagna; il caldo è alle stelle, e sotto il solleone scarico mezzo furgone per recuperare la Suzuki; già, ma poi come lo porto il gasolio, visto che mi servono 2 mani per guidare? In qualche modo riesco ad infilare il 5 litri nello specchietto, in pantaloncini e stivali da moto (di altro, ho solo le infradito, ovviamente) devo sembrare ben strambo, in giro per fortuna (o per sfortuna) non c'è nessuno e giro un bel pò alla ricerca di un distributore. Alla fine lo trovo a meno di un chilometro dal furgone, riempio il 5 litri e mi rimetto sulla tangenziale a 10 Km/h, sorreggendo il prezioso contenitore con la mano sinistra, sorpassato di continuo da trattori carichi di pomodori e annaffiato dal diesel ad ogni sobbalzo.
Stanchissimo ricarico, telefono al Viviani per ripassare la procedura di riempimento degli iniettori, eseguo e riparto per Bazzano. Arrivo stravolto verso le 16, mi parcheggio sul bordo strada nell'unica macchia di ombra, di dormire non se ne parla nemmeno, allora scarico il Suzuki; scendendo dalla rampa mentre sorreggo la fedele due ruote, scivolo nel fossetto a lato tirandomi appresso l'amata motina.
E qui, stanco come un fossile del mesozoico, mi pongo la fatale domanda di cui all'inizio di questo racconto.
Il resto (sei salite, e poi a casa che non mi reggevo in piedi) è tutto in discesa per arrivare al lieto fine di Domenica (probabilmente la mia miglior gara col 250).
Cari amici, non sarò certo il pilota più veloce della salita, ma in quanto a passione (chiamamola così)...

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